“Basaglia mi invitò a Trieste, dove riuscì a farsi prestare un aereo: desiderava attraversare il cielo insieme a quei malati che erano sempre vissuti in reclusione. Il film racconta con semplicità una giornata felice.” (Silvano Agosti)
In collaborazione con il progetto Kino Basaglia, parte del programma ufficiale Capitale europea della cultura GO! 2025.
Nell’agosto del 1975, Franco Basaglia organizzò un volo panoramico per i pazienti dell’ospedale psichiatrico San Giovanni. L’aereo decollò dall’aeroporto di Ronchi dei Legionari, sorvolò Trieste e Grado, quindi fece ritorno a Ronchi, dove si tenne una festa organizzata presso la sede locale del Partito Comunista Italiano. Silvano Agosti, regista e coautore del documentario sull’ospedale psichiatrico di Colorno Matti da slegare, ha dedicato il documentario Il volo all’iniziativa di Franco Basaglia. Racconta il viaggio, le aspettative e le emozioni di persone che non avevano mai volato prima. In questo modo mette in risalto, in particolare, i gesti quotidiani e le pratiche di deistituzionalizzazione. Un viaggio in aereo per i pazienti di un ospedale psichiatrico diventa un’esplicita smentita della natura chiusa e restrittiva delle istituzioni psichiatriche.
Silvano Agosti
Regista, filosofo, produttore, scrittore e sceneggiatore italiano, nato nel 1938 a Brescia. In una carriera lunga 53 anni, ha diretto film quali Ora e sempre riprendiamoci la vita, D’amore si vive e La seconda ombra. Nel 1962 si diploma con il cortometraggio La Veglia, che gli vale il premio Ciak d’Oro, consegnato dal Presidente della Repubblica. Nel 1967 debutta nel lungometraggio con Il giardino delle delizie, censurato in Italia ma selezionato per il Festival di Montreal. Nel 1975 realizza il film Matti da slegare insieme a Marco Bellocchio, Sandro Petraglia e Stefano Rulli. Il cinema Azzurro Scipioni di Roma è diventato un punto di riferimento per il cinema d’autore e impegnato socialmente. Negli anni Ottanta intraprende la carriera letteraria, pubblicando romanzi quali L’uomo proiettile (candidato al Premio Strega), Uova di garofano, La ragion pura, Il semplice oblio e Lettere dalla Kirghisia.



