Documentario pionieristico e documento storico di straordinario valore, è un convincente esempio di cinema militante italiano che sostiene le tesi dello psichiatra Franco Basaglia e alimenta l’impegno politico e sociale per l’abolizione degli ospedali psichiatrici. Al film segue un dibattito su Franco Basaglia, figura chiave nella riforma degli istituti psichiatrici, e sulla rappresentazione del suo operato nel film.
In collaborazione con il progetto Kino Basaglia, parte del programma ufficiale Capitale europea della cultura GO! 2025.


Il documentario, girato nel 1974 nell’ospedale psichiatrico di Colorno (Parma), sostiene le idee di Basaglia sulla malattia mentale e il suo impegno politico e sociale per l’abolizione degli ospedali psichiatrici. Matti da slegare, versione abbreviata del film televisivo di tre ore e mezza Nessuno o tutti, intendeva dimostrare che molti pazienti degli ospedali psichiatrici potevano essere dimessi in modo sicuro e con beneficio per la loro salute. Nel film, i pazienti con disturbi mentali condividono le proprie storie e offrono spunti per ripensare il sistema. La riforma di questo sistema fu anche l’obiettivo della cosiddetta Legge Basaglia, approvata nel 1978, tre anni dopo l’uscita del film.
Restaurato nel 2021, il documentario è uno dei rari esempi efficaci di cinema d’attivismo italiano, capace di affrontare il tema della “follia” attraverso un’analisi concreta, fondata sui contributi e sulle battaglie degli antipsichiatri e sulle esperienze di recupero in Emilia. Il film Nessuno o tutti – Matti da slegare prende forma a partire dalle esperienze politiche e amministrative della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Parma. Si focalizza in particolare su quattro pazienti, offrendo un documento di straordinario valore per approfondire il tema della malattia mentale.


Stefano Rulli
Sceneggiatore e regista, nato nel 1949. Nel 1975 dirige il film Nessuno o tutti – Matti da slegare in collaborazione con Marco Bellocchio, Silvano Agosti e Sandro Petraglia. Come sceneggiatore ha contribuito a successi televisivi come La piovra e a numerosi film premiati con i riconoscimenti più prestigiosi: Il ladro di bambini nella regia di Gianni Amelio (Gran premio della giuria a Cannes), Il toro nella regia di Carlo Mazzacurati (Leone d’argento a Venezia), La meglio gioventù nella regia di Marco Tullio Giordana (sezione Un certo sguardo a Cannes). Ha ricevuto quattro David di Donatello, assegnati dall’Accademia del Cinema Italiano, tra cui quello per il film Il ladro di bambini. Dal 2012 al 2016 è stato presidente dell’accademia cinematografica Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma.




