L’amore tra una donna del luogo e un nuovo arrivato in un remoto villaggio delle Alpi italiane, poco prima della fine della Seconda guerra mondiale, mette in moto la ruota del destino. Vincitore del Leone d’Argento a Venezia e premiato con sette David di Donatello per miglior film, regia, sceneggiatura, fotografia, audio, casting e produzione. Con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura.
Vermiglio narra l’ultimo anno della Seconda guerra mondiale attraverso la vicenda di una numerosa famiglia che vive nel villaggio trentino di Vermiglio, un tempo punto di confine tra l’Impero austro-ungarico e il Regno d’Italia. L’arrivo dei disertori di guerra porta con sé visioni contrastanti sugli stranieri in una comunità montana dominata dalla tranquilla autorità di un preside di scuola elementare, padre di dieci figli, che accoglie nel suo rifugio di montagna anche un disertore siciliano. Il giovane, dal carattere riservato, suscita subito l’interesse della figlia maggiore del preside. Con la guerra che volge al termine e la pace ormai vicina, il loro amore dà il via a una serie di eventi destinati a sconvolgere la numerosa famiglia della ragazza e a cambiare per sempre il suo destino … Un dramma pastorale commovente e splendidamente girato, narrato dal regista italiano in quattro capitoli che si svolgono nelle quattro stagioni dell’anno.


“Vermiglio è il paesaggio dell’anima; un ‘lessico familiare’ che vive in me, sulla soglia dell’inconscio; una testimonianza d’amore per mio padre, la sua famiglia e il villaggio in cui vivevano. Un film che celebra la memoria collettiva attraverso una storia personale.” Maura Delpero, regista del film
“Nessuno di noi deve risalire molto lontano nella storia familiare per incontrare un vuoto nei ricordi intergenerazionali che nessun parente vivente può colmare. Vermiglio è un film straordinario, formalmente rigoroso e visivamente affascinante. Ambientato nel passato, si presenta come un segreto di famiglia venuto dal futuro e svelato nel presente; da una prospettiva che non è propriamente divina, ma che scaturisce da ciò che potremmo anche chiamare Dio – dallo spirito di madri, sorelle e figlie vissute prima e dopo; donne che affidavano alle montagne la custodia dei loro segreti.” – Jessica Kiang, Variety


Maura Delpero è nata a Bolzano. Ha studiato Letteratura nelle università di Bologna e Parigi, per poi specializzarsi in drammaturgia e sceneggiatura a Buenos Aires. Nelle sue prime opere, quali Signori professori (2008) e Nadea e Sveta (2012), esplora il confine tra finzione e documentario. Il suo lungometraggio d’esordio, Maternal(2019), ha ottenuto numerosi premi in festival internazionali, tra cui Locarno e Cannes. Vermiglio è il suo secondo lungometraggio.





