Dušan Kastelic, Slovenia, 2008, 9 min | Frane Pekica, Croazia, 2024, 36 min | Karpo Godina, Slovenia, 1999, 17 min
Il film d’animazione Čikorja an’ kafe racconta, con umorismo e tenerezza, la storia di un matrimonio tra due semplici contadini, ispirandosi all’omonima poesia di Iztok Mlakar. Filice – Ritratto del nonno 87enne, marito, burbero e contadino attraverso gli occhi del nipote. Un film toccante e ironico che documenta la progressiva scomparsa dell’Istria, quando la vita era vissuta con maggiore intensità e la povertà, nutrimento di un popolo indistruttibile, veniva accettata senza vergogna. Il film-saggio Abissinia di Karpo Godina, arricchito dalle musiche di Iztok Mlakar, racconta la storia della ferrovia a scartamento ridotto Trieste–Parenzo, nota come Parenzana.

Čikorja an’ kafe, Dušan Kastelic, Slovenia, 2008
Una cronaca ironica e commovente del matrimonio di una semplice coppia di contadini segue un piccolo, ma significativo inganno coniugale: per tutta la vita, la moglie ha servito al marito un surrogato del caffè, la cicoria, invece del vero caffè. L’animazione, basata sull’omonima canzone del celebre cantautore sloveno Iztok Mlakar, prende vita con il calore dei personaggi, modellati da Kastelic secondo le marionette dei minatori.
“Se i protagonisti morissero subito all’inizio della storia, nessuno se ne preoccuperebbe. Nel cortometraggio è ancora più difficile: hai solo pochi minuti per far affezionare lo spettatore ai personaggi e farlo empatizzare con loro.”
– Dušan Kastelic

Filice, Frane Pekica, Croazia, 2024
Ritratto del nonno 87enne, marito, burbero e contadino attraverso gli occhi del nipote. Un film toccante e ironico che documenta la progressiva scomparsa dell’Istria, quando la vita era vissuta con maggiore intensità e la povertà, nutrimento di un popolo indistruttibile, veniva accettata senza vergogna. Il film è stato presentato nella locandina con una descrizione estremamente sintetica: “Nono, krave i poneki tovar” / “Il nonno, le mucche e qualche asino”.

Abissinia, Karpo Godina, Slovenia, 1999
Nel 1900 iniziò la costruzione della ferrovia a scartamento ridotto Trieste-Parenzo, lunga 123 km. Alla fine del 1902, la linea fu solennemente inaugurata. Il popolo la chiamava con tre nomi: La Parenzana, Porečanka e Porečka. Nel 1935 l’Italia fascista decise di smantellare la ferrovia e i suoi binari, che vennero caricati su una nave per essere trasportati in Abissinia. Tuttavia, la nave affondò nel Mediterraneo e i binari andarono perduti. Oggi, lungo il vecchio tracciato ferroviario, rimangono solo le stazioni, sparse tra stati diversi, mentre le persone continuano a raccontare storie sulla Parenzana.
“Guardare un film su grande schermo è una cosa, ma il fascino unico che deriva dal respirare e meravigliarsi collettivamente in una sala cinematografica, incontrare gli autori e discutere di cinema fino a tarda notte è un’esperienza impareggiabile.” – Karpo Godina

In collaborazione con il progetto VZHOD ORIENTE — ZAHOD OCCIDENTE: Il confine attraverso il cinema e la storia, come parte del programma ufficiale della Capitale Europea della Cultura GO! 2025.
Nell’ambito degli eventi Fine settimana al Ciglione del Centro per i visitatori del Ciglione carsico.



