Cinema Istria

La poesia che nei dialetti si intreccia con storie e ricordi

Nell’ambito del progetto La poesia dei dialetti e il paesaggio delle immagini, oltre ai laboratori dedicati ai giovani, si tengono laboratori con gli ospiti delle case di riposo. Il mese scorso si sono svolti a Gradiscutta, San Pietro al Natisone e Tolmino. Sotto la guida della mentore Antonella Bucovaz – presidente dell’associazione Stazioni_Postajee in collaborazione con l’ente Zavod Otok, gli ospiti hanno intrapreso un percorso creativo che supera i tradizionali confini delle attività culturali nelle case di riposo.

I laboratori si articolano in un ciclo di sei incontri, concepiti con cura per offrire ai residenti un’esperienza immersiva e arricchente. L’incontro include la scoperta e la presentazione di poeti selezionati, il cui lavoro è profondamente legato a questo contesto. “Ogni nostro incontro si è sviluppato in un piccolo rituale. Attraverso la lettura di poesie di autori come Ungaretti, Pasolini, Kosovel, Volarič Feo, Šorli e molti altri, i partecipanti hanno esplorato le espressioni più adatte per reinterpretarle nella lingua dialettale della loro comunità,” Antonella condivide così le proprie impressioni sui primi laboratori. La traduzione non si è limitata a un semplice trasferimento di significati – spesso le parole evocavano ricordi, storie e conversazioni che si estendevano ben oltre il singolo verso.

Foto: Lara Carrer

Cogliere il significato, trovare la parola

“La caratteristica degli incontri dedicati alle traduzioni era quella di “decifrare” ogni singola poesia. Gli ospiti desideravano comprendere a fondo il significato di ogni verso, attribuirgli un senso e solo successivamente trovare gli equivalenti dialettali,” racconta Antonella. La traduzione non è solo un esercizio tecnico; le conversazioni spesso spalancano le porte a ricordi, storie ed emozioni, arricchendo le poesie di significati che trascendono la semplice resa letterale.

Nella fase finale di ogni laboratorio, i partecipanti elaborano una traduzione dialettale della poesia con notazione ritmica, un cameraman registra l’audio, mentre un fotografo cattura l’immagine del traduttore, che sarà presentato nella pubblicazione finale con una breve biografia.

Foto: Lara Carrer

Si traducono le emozioni, non solo la poesia

A prescindere dal luogo dell’incontro, è diventato chiaro quanto la poesia sia potente nell’agire come attivatore di ricordi e sentimenti. Anche gli ospiti solitamente silenziosi e riservati si sono illuminati grazie ai versi e alle parole dialettali, condividendo le loro storie, offrendo suggerimenti e partecipando attivamente alla ricerca del “suono giusto”. Un tocco particolare ai laboratori è stato dato anche dalle discussioni sulla natura stessa della lingua, sull’influenza del tedesco, dell’italiano, del friulano e di altre lingue che hanno plasmato i dialetti del Veneto, della Valle dell’Isonzo e del Carso attraverso le generazioni.

Foto: Lara Carrer

“I laboratori diventano così centri di traduzione, ma anche di incontro, condivisione, umorismo, emozioni, silenzi e nuove scoperte. Non è emersa solo la poesia, ma anche il senso di comunità, di appartenenza e il profondo rispetto per la lingua che ciascuno porta dentro di sé,” racconta Antonella con entusiasmo.

Il progetto continua e ad aprile si terranno degli incontri anche presso la casa di riposo di Capodistria. La conclusione di ogni sezione sarà particolarmente solenne. La casa di riposo organizzerà serate pubbliche di poesia aperte agli ospiti, ai loro familiari e alla comunità locale. Le poesie risuoneranno dal vivo e i partecipanti potranno vedere per la prima volta sul grande schermo le interpretazioni cinematografiche delle poesie selezionate, realizzate contemporaneamente dai giovani nell’ambito dei laboratori cinematografici. I partecipanti attendono con entusiasmo i prossimi incontri e le riprese e, come dice uno di loro, “un’altra bella storia da condividere tra un caffè e dei biscotti”.

Il progetto a Tolmino prosegue, e a ogni incontro gli studenti approfondiscono sempre di più il mondo delle immagini, delle parole e di sé stessi come giovani creatori.

Il progetto PODIPO è finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Fondo per piccoli progetti GO! 2025 del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia 2021-2027, gestito dal GECT GO.

www.ita-slo.euwww.euro-go.eu/spf

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