Cinema Istria

Abissinia | Il Carso | Dov’è la cortina di ferro? | I nostri giorni americani

Karpo Godina, Slovenia, 1999, 17 min / Franco Giraldi, Italia, 1960, 11 min / Mako Sajko, 1961, 12 min / Chiara Barbo, Andrea Magnani, Italia, 2014, 35 min

I cortometraggi della retrospettiva Oriente Vzhod / Occidente Zahod – Il confine attraverso il cinema e la storia esplorano la vita di confine da svariati aspetti. Il film-saggio Abissinia di Karpo Godina, arricchito dalle musiche di Iztok Mlakar, racconta la storia della ferrovia a scartamento ridotto Trieste–Parenzo, nota come Parenzana. Il poetico Il Carso del versante italiano ne illustra la natura e il suo simbolismo. Il film Dov’è la cortina di ferro? racconta la quotidianità al confine tra Italia e Jugoslavia, mentre I nostri giorni americani ritrae una Trieste in bianco e nero trasformata dai vivaci colori dell’America e dal ritmo dello swing nel dopoguerra.

In collaborazione con il progetto VZHOD ORIENTE — ZAHOD OCCIDENTE: Il confine attraverso il cinema e la storia, come parte del programma ufficiale della Capitale Europea della Cultura GO! 2025.

Abissinia, Karpo Godina, Slovenia, 1999, 17′

Nel 1900 iniziò la costruzione della ferrovia a scartamento ridotto Trieste-Parenzo, lunga 123 km. Alla fine del 1902, la linea fu solennemente inaugurata. Il popolo la chiamava con tre nomi: La Parenzana, Porečanka e Porečka. Nel 1935 l’Italia fascista decise di smantellare la ferrovia e i suoi binari, che vennero caricati su una nave per essere trasportati in Abissinia. Tuttavia, la nave affondò nel Mediterraneo e i binari andarono perduti. Oggi, lungo il vecchio tracciato ferroviario, rimangono solo le stazioni, sparse tra stati diversi, mentre le persone continuano a raccontare storie sulla Parenzana.

“Guardare un film su grande schermo è una cosa, ma il fascino unico che deriva dal respirare e meravigliarsi collettivamente in una sala cinematografica, incontrare gli autori e discutere di cinema fino a tarda notte è un’esperienza impareggiabile.” – Karpo Godina

Il Carso, Franco Giraldi, Italia, 1960, 11′

Un cortometraggio prodotto dalla Documento Film e girato sul Carso triestino durante le vacanze di Natale del 1959. Giraldi, all’epoca ex giornalista cinematografico emigrato a Roma e attivo come assistente alla regia, firma un personalissimo, dolceamaro affresco ‘western’ sulla propria terra d’origine. Giuseppe Pinori – in seguito direttore della fotografia per Nanni Moretti, Marco Tullio Giordana, i fratelli Taviani – immortala tramite immagini indelebili il duro lavoro quotidiano dei pescatori e dei contadini di Santa Croce/Sveti Križ. Un villaggio in via di rapido spopolamento, schiacciato tra il confine con la Jugoslavia di Tito e le pendici a strapiombo sul Golfo di Trieste. Callisto Cosulich, critico triestino già noto, anche lui emigrato nella capitale, ha composto un lirico commento fuori campo.

Dov’è la cortina di ferro?, Mako Sajko, 1961, 12′

Il documentario mostra scene di vita quotidiana lungo il confine e le persone che lo attraversano in modo estremamente leggero e divertente. L’atmosfera spensierata è inoltre supportata dalla musica umoristica e dalla narrazione umoristica di Sandi Čolnik. Il film è dominato da scene di piccoli valichi di frontiera internazionali, che a quel tempo divennero un punto d’incontro per persone vicine e lontane. Qui Sajko tocca vari aspetti che caratterizzano questo confine “sciolto”; dal commercio, dal contrabbando, dal bilinguismo e persino dall’amore transfrontaliero. In questo modo riesce a mettere in luce la convivenza di due nazioni che, nonostante il confine che le separa, respirano insieme.

Il documentario “Dov’è la cortina di ferro” è stato girato in gran parte nella zona di confine tra Gorizia e Trieste. Nel documentario, che non ha ancora uno spiccato tono socio-critico, come i film della sua successiva produzione, Sajko non critica il sistema capitalistico transfrontaliero, ma quasi celebra la situazione lungo il confine, che in questa zona è transitoria e offre molti vantaggi all’uomo di frontiera. Ciò è meglio supportato da una frase del film che dice: “Invece di essere una cortina di ferro, come alcuni vorrebbero, il confine tra Italia e Jugoslavia è quasi un’istituzione romantica”.

I nostri giorni americani, Chiara Barbo, Andrea Magnani, Italia, 2014, 35′

Attraverso interviste e immagini di repertorio, il racconto della vita a Trieste durante gli anni del Governo Militare Alleato (1945-1954). Volti e storie di chi all’epoca era bambino e giocava a baseball nelle piazze di periferia, delle ragazze che trovavano un impiego masticando un po’ di inglese, e sullo sfondo bandiere a stelle e strisce e immense Studebaker che giravano per la città. Sono le voci dei protagonisti di quell’epoca, in una Trieste in bianco e nero che, dopo la guerra, si è trovata catapultata fra i colori dell’America e dello swing.

Dove e quando guardare

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Titolo originale

Abissinia / Il Carso / Dov’è la cortina di ferro? / I nostri giorni americani

Nazione

Slovenia | | Jugoslavia (Slovenia) | |

Durata

17′ | 11′ | 12 | 35′

Anno

1999 | 1960 | 1961 | 2014

Regia

Karpo Godina | Franco Giraldi | Mako Sajko | Chiara Barbo, Andrea Magnani

Cast

Sceneggiatura

Fotografia

Musica

Montaggio

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